"Siamo di fronte ad un decennio cruciale determinante per il futuro dell'arte contemporanea in quanto cambierà il mondo e quindi anche il modo di interpretare e promuovere l'arte. Tra qualche anni il secolo breve sarà considerato a pieno superato e le opere continueranno ad essere ben quotate ma sono e saranno i rapporti tra tutti gli attori del settore a mutare, cambiare e modificarsi. Sotto questo clima di cambiamento, in tempo di piena crisi, è giusto e doveroso creare una sorta di Biennale dell'arte contemporanea, cioè lo Spoleto International Art Fair che con le sue trenta mostre diviene a pieno titolo annoverata una sorte di Biennale Internazionale con sede a Spoleto, la città dei Due Mondi, della quale il critico e direttore artistico si è perdutamente innamorato ed in molti, da veri passionari dell'arte contemporanea, abbiamo cavalcato e condiviso questo entusiasmo. Socrate ha affermato che 'una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta'; ebbene, la partecipazione di tanti artisti a questa straordinaria manifestazione è davvero stimolante, perché indica chiaramente la loro tensione conoscitiva, la loro vocazione ali 'espressione dei propri talenti e delle proprie inclinazioni, così come ha rilevato acutamente un grande psico-pedagogista contemporaneo, Howard Gardner, per il quale gli individui sono dotati di intelligenze multiple, corrispondenti a multiformi inclinazioni e potenzialità soggettive." (Luca Filipponi, Presidente Spoleto International Art)