La rassegna rende tributo alla filosofia dell’ecologia profonda. Teorizzata da Arne Naess, filosofo di origini norvegesi, questa “ecosofia” propone un’evoluzione della concezione antropocentrica attualmente predominante, nell’intento di estendere l’attenzione sul valore intrinseco delle altre specie, dei sistemi e dei processi naturali. L’ecologia profonda promuove una nuova interpretazione del "sé" derivante dall’attenuazione della dicotomia razionalista tra l'organismo umano e il suo ambiente naturale. Pierre Restany nel suo Manifesto del Naturalismo Integrale nota un’analoga dissociazione di cui soffre la società contemporanea. “Viviamo oggi due sensi della natura: quello ancestrale del dato planetario e quello moderno dell’acquisito urbano e industriale.”

Oggi l’impegno é quello di rinnovare le prospettive ecologiste riequilibrando l’inquinamento soggettivo dell’individuo oltre a quello del contesto in cui vive, vale a dire l’inquinamento dei sensi e del cervello oltre a quello ambientale. E’ necessario un ritorno a un senso profondo delle cose, alla loro intima simbologia, per giungere ad una ristrutturazione del pensiero e ad una universalizzazione della coscienza percettiva incamminandoci sul sentiero che porta ad un nuovo Rinascimento.

Questa rassegna - itinerante - è composta da una selezione di opere della esposizione che, con il testo di Giorgio Partesana che qui ripubblichiamo, è stata ospitata con vivo successo dallo Studio D’Ars di Milano nel passato dicembre/gennaio. Dato l’interesse del tema trattato che riguarda la salute del pianeta terra sono previste, nei prossimi mesi, altre tappe in altre prestigiose sedi anche museali in alcune regioni italiane.

Il 2011 è stato dichiarato dall’ONU anno internazionale delle foreste. La Fondazione D’Ars Oscar Signorini onlus di Milano rende omaggio a questa importante iniziativa con questa rassegna che propone una selezione di opere che interagiscono tra loro come un ecosistema di immaginari d’ispirazione naturalista. Ventuno gli artisti invitati a partecipare alla rassegna con lavori, complementari per tecnica e poetica, che rappresentano altrettante sfumature di armonia e contrasto tra materie grezze e gesto umano, rivelando geometrie ibride e nature artificiali.

La rassegna rende tributo alla filosofia dell’ecologia profonda. Teorizzata da Arne Naess, filosofo di origini norvegesi, questa “ecosofia” propone un’evoluzione della concezione antropocentrica attualmente predominante, nell’intento di estendere l’attenzione sul valore intrinseco delle altre specie, dei sistemi e dei processi naturali. L’ecologia profonda promuove una nuova interpretazione del "sé" derivante dall’attenuazione della dicotomia razionalista tra l'organismo umano e il suo ambiente naturale.

Pierre Restany nel suo Manifesto del Naturalismo Integrale nota un’analoga dissociazione di cui soffre la società contemporanea. “Viviamo oggi due sensi della natura: quello ancestrale del dato planetario e quello moderno dell’acquisito urbano e industriale.”
Oggi l’impegno é quello di rinnovare le prospettive ecologiste riequilibrando l’inquinamento soggettivo dell’individuo oltre a quello del contesto in cui vive, vale a dire l’inquinamento dei sensi e del cervello oltre a quello ambientale. E’ necessario un ritorno a un senso profondo delle cose, alla loro intima simbologia, per giungere ad una ristrutturazione del pensiero e ad una universalizzazione della coscienza percettiva incamminandoci sul sentiero che porta ad un nuovo Rinascimento.

Disegni, fotografie, video, dipinti degli artisti:
Gian Luca Amaroli, Renata Berti/Giorgio Fiorenzato, Paolo Carnevale, Emanuele Costantini, Anna Maria Di Ciommo, Stefano Dodorico, Alessandro Gedda, Eleonora Ghilardi, Giulio Greco, Giovanni Leombianchi, Lia Malfermoni, Claudia Manenti, Marco Marchetti, Carlo Moretti/Simona Giova, Lidija Popchevalieva, Claudia Pressato, Pietro Salmoiraghi, Elena Spaiardi, Marco Valla, Monica Wolf.

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